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Approvata la legge che tutela il Cinema

Manca meno di un mese all’entrata in vigore della nuova legge Franceschini approvata il 3 novembre scorso, che ha come obiettivo principale il rilancio del settore cinematografico ed audiovisivo italiano, pilastro economico e sociale della nostra nazione. In questo articolo elencheremo i punti salienti della legge, analizzandone a grandi linee i concetti.

  1. Istituzione di un “Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e audiovisivo” di almeno 400 milioni annui

Il Fondo è finalizzato a supportare finanziariamente tutti gli interventi a sostegno del settore. Il Fondo sarà direttamente finanziato dagli introiti erariali, nello specifico con una quota pari all’11 per cento delle imposte ai fini IRES e IVA versate dalle imprese del settore; la legge prevede comunque una dotazione minima del Fondo pari a 400 milioni di Euro annui. Si imposta così un meccanismo di “autofinanziamento” del settore.

  1. Introduzione di contributi automatici e riduzione dei contributi selettivi

Il Ministero, attingendo al Fondo, eroga contributi automatici in favore di imprese che producano o distribuiscano all’estero nuove opere cinematografiche e audiovisive italiane. La quantificazione del contributo avviene secondo parametri oggettivi che tengono conto dei risultati economici, artistici e di diffusione, considerando le opere precedentemente prodotte o distribuite dalla medesima impresa.

  1. Potenziamento degli strumenti di sostegno finanziario

Il tax credit, ideato per incentivare la produzione e la distribuzione di opere cinematografiche italiane, viene potenziato. La legge prevede sei diverse tipologie di tax credit.

  1. Valorizzazione delle sale cinematografiche e digitalizzazione del patrimonio artistico

È previsto un Piano straordinario per un importo fino a 120 milioni di Euro in cinque anni per riattivare le sale chiuse e aprirne di nuove, cercando di favorire la conservazione e la valorizzazione delle sale storiche attraverso il vincolo di destinazione d’uso. Questo intervento di recupero delle sale cinematografiche si affianca al piano straordinario di digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo, concesso a imprese di post-produzione in proporzione al volume dei contenuti digitalizzati.

  1. Riordino normative di settori importanti dell’audiovisivo

Viene attribuita al Governo un’ampia delega per la riforma del pubblico registro cinematografico, la riforma della revisione cinematografica (con la soppressione della c.d. “censura preventiva” e la responsabilizzazione degli operatori del settore in ordine alla classificazione dei contenuti) e la riforma della promozione della trasmissione e diffusione delle opere europee da parte dei fornitori di servizi media audiovisivi.

  1. Istituzione del “Consiglio superiore del cinema e dell’audiovisivo”

Il Consiglio Superiore sarà composto da undici membri dotati di comprovata professionalità ed esperienza nel settore, con compiti di consulenza e supporto nell’elaborazione e attuazione delle politiche di settore, nonché nella predisposizione di indirizzi e criteri generali relativi alla destinazione delle risorse pubbliche per il sostegno alle attività cinematografiche e dell’audiovisivo.

Leo Trevisan

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