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Diritto di Difesa: l’ignoranza diffusa

Il tema del diritto di difesa è da sempre terreno fertile per l’indignazione del pubblico, soprattutto quello più ignorante. Perchè difendere un criminale il cui reato è già stato comprovato? Come mai gli avvocati, nonostante la flagranza, continuano a “sostenere” la causa del loro cliente? Vediamo insieme perché è sbagliato prendersela con chi esercita solo la propria professione.

L’ultimo caso di indignazione popolare riguarda gli attacchi sui social da parte di commentatori ignoranti che hanno preso di mira non il colpevole del reato, ma ben sì l’avvocato che ne ha assunto le difese. Questo è solo l’ennesimo esempio di quanta necessità vi sia di insegnare, in maniera più approfondita, il diritto nelle scuole.

Non dobbiamo diventare tutti giudici esperti di Costituzione, ma almeno conoscerne i dettami più importanti, anche e soprattutto per noi stessi, sarebbe utile. Il diritto di difesa è infatti uno dei principi più importanti codificati nel documento costituzionale sui cui si basa la nostra Repubblica.

Non si tratta di difendere ciecamente un imputato già palesemente colpevole, ma di assicurare il rispetto dei diritti che anche a lui la Costituzione garantisce. Quel che crea confusione è proprio il fraintendimento della parola “difesa”, che in diritto assume un significato più ampio rispetto all’ accezione comune.

Non dovremmo essere così ansiosi nell’elargire giudizi, soprattutto se dettati dall’ ignoranza e l’incompetenza, men che meno si dovrebbero attaccare coloro che, dopo anni di studi sulla materia, sanno come svolgere il proprio lavoro. Educare al rispetto altrui, istruire sui diritti ed imparare a parlare solo se si ha cognizione di causa, sono tutti insegnamenti di cui il popolo italiano ha Bisogno.

Leo Trevisan

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